
Può accadere a chiunque. Quando la gente lo capirà, ne rimarrà terrorizzata.
Intervista a Giada Bocellari, l’avvocata che ha cambiato il nostro sentimento sul delitto di Garlasco.
Giada Bocellari nel 2014 aveva 29 anni e aveva giurato da avvocata solo da 3 mesi quando si trovò esposta sul palcoscenico più rovente della scena giudiziaria di quell’anno: l’appello per il delitto di Garlasco, unico imputato Alberto Stasi. Quell’esperienza ha scandito la sua vita professionale – e ne ha stravolto quella personale – per ognuno di questi ultimi 11 anni.
In questa intervista – nel mio blog Branchie su ReWriters – parliamo della sua ostinazione nel voler dimostrare l’innocenza di Stasi, ma anche del significato della presenza di avvocati e periti negli studi televisivi, del rapporto avvocato-giudice, dello specifico di essere una donna, nonché di ragionevole dubbio e di giustizia riparativa.
Insieme a Gabriele Bardazza, consulente della Procura, Giada Bocellari è la protagonista del mio libro “Il Garbuglio di Garlasco”, che tre anni fa ha anticipato tutti gli elementi della odierna riapertura delle indagini su quel delitto.