“Non mi piace il modo con cui l’inglese sta conquistando il mondo”: J. M. Coetzee e il problema della lingua del narratore
“Non mi piace il modo in cui l’inglese sta conquistando il mondo”, ha dichiarato il Nobel per la letteratura J. M. Coetzee al festival letterario di Hay. “Non mi piace il modo con cui schiaccia le lingue minori che trova sul suo cammino. Non mi piacciono le sue pretese universalistiche, la sua indiscussa convinzione che il mondo sia come appare nello specchio della lingua inglese. Non mi piace l’arroganza che questa situazione genera nei suoi madrelingua. Pertanto, faccio quel poco che posso per resistere all’egemonia della lingua inglese”.
Se da giovane Coetzee non aveva alcun dubbio che lingua inglese gli avrebbe splancato le porte del suo Sudafrica e di conseguenza assicurato un pubblico universale ai suoi libri, oggi pubblica il suo ultimo romanzo, “El Polaco”, prima (e per ora solo) in lingua spagnola. Non solo. La traduttrice, Mariana Dimópulos, ha svolto un ruolo attivo nella creazione del romanzo: Coetzee ha dichiarato infatti di aver seguito i suoi suggerimenti su come la protagonista (catalana) avrebbe pensato, parlato e agito. Un modo per afferrare quell’anima che in ognuno di noi è definitivamente formata e fusa con la lingua madre.
“El Polaco”, ambientato a Barcellona, parla di un intreccio romantico tra Witold, un concertista polacco, e Beatriz, una donna catalana amante della musica. I due tentano di condurre la loro relazione usando quell’”inglese globale” artificioso e incolore della comunicazione internazionale, con tutte le conseguenti frustrazioni.
“El Polaco” è il secondo dei romanzi di Coetzee ad apparire per la prima volta in spagnolo, ma lo scrittore ha iniziato a privilegiare le traduzioni già da tempo: negli ultimi vent’anni ha fatto in modo che molti dei suoi libri fossero resi disponibili in olandese prima di ogni altro linguaggio. Festeggiato ad Amsterdam nel 2010, Coetzee espresse il piacere per essere stato “letto in una lingua in cui mi sento uno scrittore un po’ più umoristico rispetto all’inglese originale”.
E chi legge Coetzee in inglese, sa che “umoristico” è l’ultima parola che può venirgli in mente per definirlo. Non resta che credere a chi è in grado di leggere il testo olandese.