The Human Factor in the Failure of Justice

(sorry, this text is only in Italian)
La vicenda giudiziaria del delitto di Garlasco e l’esercizio del ragionevole dubbio: è stato il tema di un convegno dell’Associazione Nazionale Forense – moderato dal avv. Francesco Buononimi – cui sono stata felice di partecipare, invitata per il mio libro “Il Garbuglio di Garlasco”, che tre anni fa conteneva già tutti i “nuovi” elementi che hanno fatto ora riaprire le indagini.
Gli altri due relatori, gli avvocati Riccardo Radi e Mauro Trogu, hanno portato interessantissimi contributi all’argomento. Riccardo Radi, fra l’altro, ha fatto riflettere sulla mancata “parità delle armi” nel caso di non abbienti con patrocinio a spese dello Stato, per la difficoltà di procurarsi perizie che rappresentino prova dirimente per il giudizio. La negazione del diritto alla prova è stato anche un tema di Mauro Trogu, che fra l’altro ha indicato la netta differenza fra quello che può essere un umano “intimo” convincimento del giudice e il principio giuridico del “libero convincimento”.
Nella mia relazione invece ho raccontato il cammino percorso per scrivere “Il Garbuglio di Garlasco”: prima partendo dal mio specifico, con l’analisi delle “fonti aperte”, per ricostruire Il ruolo avuto dai media in questo processo; poi con la lettura di tutte le carte giudiziarie (interrogatori, intercettazioni, perizie, udienze…), incluse quelle di altre controversie legali, che vedevano coinvolti alcuni attori delle indagini sul delitto; con uno sguardo anche sugli scandali soffocati nel paese di Garlasco; infine, con la conoscenza diretta e i tanti colloqui avuti con i protagonisti della vicenda.
Perché comprendere il fattore umano può aiutare a venire a capo dei tanti elementi sconcertanti di questo caso. Solo provando, per il tempo della lettura del libro, come accade nei romanzi, a mettersi nei panni dei protagonisti, si riesce a sentire di quanto sentimento, e di quanta fallacia, sia intrisa la giustizia. E come il garbuglio dei rapporti umani sia così difficile, sempre, da districare.